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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

Il mistero dei sei tiramisù ... Incipit

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    I   Caterina stava scendendo dal treno imprecando sottovoce per i predellini alti che le vetture continuavano ad avere e per la difficoltà di trascinarsi dietro una valigia e una borsa ingombranti.   Un paio di settimane prima aveva deciso di partire e di andare al mare con la scusa che doveva incontrare un’amica che non vedeva da un po’. Le ultime regole, emesse dal governo, permettevano di spostarsi di nuovo da regione a regione grazie ai vaccini che avevano iniziato a fare e ad altri accorgimenti adottati per cercare di contenere eventuali contagi da Covid.   La decisione di andare via per qualche giorno l’aveva presa mentre tornava a casa, dopo aver parlato con gli inquilini del condominio Magnolia. Non era mai stata brava con le mezze verità o con le bugie per cui, se voleva che Claudia le credesse, doveva evitare di incontrarla almeno per qualche settimana. Quella sera le telefonò e, cercando di sembrare il più naturale possibile, le disse che ormai si era arenata e che

Delitto al condominio Magnolia... Incipit

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     I  Il suono di una sirena svegliò Caterina di soprassalto. Rimase per qualche secondo ferma nel letto, indecisa su quello che doveva fare. Allungò la mano per guardare l’ora sul cellulare e se c’era qualche telefonata persa. Le 4.57 di notte. Poi si lasciò andare contro il cuscino rilassandosi. Era in pensione, non era più al lavoro. Sentì che il suono della sirena si stava spegnendo ma le luci continuavano a lampeggiare, osservò il riflesso nella notte attraverso la tapparella socchiusa. Si alzò dal letto e andò alla finestra per vedere dove si trovasse la macchina della Polizia. Sporgendosi si accorse che si era fermata al condominio Magnolia, lo stabile che si trovava prima della sua abitazione. Per un nano secondo la tentazione di chiamare la Sala Operativa per sapere cosa fosse successo fu abbastanza forte, ma poi decise di tornare a dormire, tutto questo non la riguardava p iù. Dal 1 aprile era in pensione e questo voleva dire che poteva dormire senza preoccuparsi

Schegge di parole ... Incipit

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     Si muove in bilico recuperando stilemi ed atmosfere della poesia futurista, della poesia visiva, delle avanguardie e delle sperimentazioni letterarie che hanno caratterizzato i primi decenni del ‘900, la silloge poetica di Maria Cristina Buoso: “Schegge di parole”. I versi si insinuano, si disgregano, prendono spesso possesso dell’intera superficie della pagina del libro, chiedono spazi e pause di volta in volta diversi; gli stessi segni di interpunzione, le onomatopee, i fonosimbolismi, il raddoppiamento delle consonanti (a creare neologismi), ad esempio, divengono protagonisti fondamentali delle varie liriche, creando così un nuovo rapporto tra lo scritto, l’immagine e di conseguenza il lettore. Nonostante ciò, le poesie… “Non uccidono alcun chiaro di luna”, come invece tuonava Filippo Tommaso Marinetti nel manifesto programmatico del Futurismo, con lo specifico intento di rompere con la tradizione classica della poesia e della letteratura, esaltando negli scritti ben altr