Vorrei dirti
Dal mio libro...
...
Ti eri alzato in piedi prendendomi per una mano mentre nell’altra tenevi la borsa con le mie cose e poi hai salutato tutti portandomi via dalla mia festa. Mia zia mi guardava e piangeva, mio zio fermo nella sua maschera di neutralità non parlava e ci osservava in silenzio. Gli ospiti erano improvvisamente svaniti da quella scena e dai miei ricordi, non saprei dirti chi fossero, semplicemente non li ricordo più. Mi portasti nella tua nuova casa, nella tua nuova città, con la tua nuova moglie.
Lei voleva un figlio e tu ti ricordasti di questa figlia già pronta e gliela servisti su di un piatto d’argento, era il tuo regalo di nozze.
Come si chiamava?
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