Vorrei dirti Di M.C. Buoso - Incipit
Ciao,
eccovi l'inizio del libro Vorrei Dirti.
Curiosi di sapere come continua?
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LA CENERE DEI RICORDI
Vorrei dirti tante cose, ma per troppo tempo ho trattenuto le parole dentro di me, forse perché mi sentivo ferita dal tuo silenzio o forse perché troppo orgogliosa per provare a capire le tue scelte.
Tu non sapevi dirmi “ti voglio bene” e io non sapevo come fare per superare il muro che avevi alzato tra noi.
E adesso, dopo tutti questi anni di lontananza, non so come riavvicinarmi a te.
Tra le foglie verdi ho visto nascere le prime violette della stagione. Il freddo fra un po’ si ritirerà e lascerà dietro di sé un ricordo appena sbiadito sui petali dei primi fiori che sbocceranno. Nei miei pensieri ho tante parole da mettere in ordine e sentimenti da chiarire, come le domande senza risposta che mi sono portata dentro per troppo tempo.
Indosso il cappotto ed esco. Sotto i piedi, lo scricchiolio del freddo mi ammonisce di non fidarmi di quel sole che si stiracchia nell’aria, regalandomi i primi tepori primaverili. Mi sorrido e mi avvicino alle prime violette, le raccolgo e ne faccio un mazzetto, poi te lo spedirò insieme alla lettera, racchiuso tra due fogli bianchi.
È passato tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti e forse tu non abiterai più là, non importa, te la mando lo stesso all’unico indiriz zo che conosco.
È da qui che sono partita diciassette anni fa. Ricordi? Il nostro fu un saluto formale sulla porta di casa, nessuno di noi due voleva abbassare per primo lo sguardo e neppure dire quella parola che forse ci avrebbe permesso di essere meno orgogliosi e freddi.
Eravamo due testardi; io lo sono tuttora, e tu? Ti sto scrivendo questa lettera con il pensiero, poi la trascriverò sulla carta, forse cambierò qualcosa, forse niente. Fra un secondo e un altro tutto può cambiare e non solo le parole. Voglio raccontarti di me. Approfitto di questo tuo obbligato silenzio
per parlarti.
Per una volta, forse, comunicheremo o, meglio, io parlerò e tu dovrai ascoltarmi. E se poi vorrai rispondermi, alla fine del foglio ti scriverò il mio indirizzo. Ma ti avverto, che tu mi risponda oppure no, io continuerò a scriverti. Almeno terrò fede alla mia testardaggine. Posso immaginare la tua espressione mentre tirerai fuori dalla busta i fogli e magari borbotterai qualcosa, ma sono sicura che poi ti siederai sulla tua sedia preferita a capotavola e dopo avere per bene disteso i fogli con le mani ruvide dal troppo lavoro, indosserai i tuoi occhiali e rassegnato comincerai a leggerla.
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